Per le bici da corsa strada il 2018 potrebbe essere l’anno dei freni a disco.
Sulle bici da corsa strada i freni a disco hanno avuto vita difficile soprattutto perché i professionisti sono stati scettici sui loro vantaggi, oltre che male informati a riguardo della loro sicurezza. Ma sembra che in questo 2018 le cose cambieranno.
La Trek-Segafredo, ad esempio, utilizzerà bici con freni a disco in tutti e tre i “giri” e nella maggioranza degli eventi, la Katusha-Alpecin prevede di usare i freni a disco in molte competizioni, come anche la Sunweb del vincitore del Giro 2017 Tom Dumoulin.
Il motivo?
Per prima cosa, il regolamento della UCI prevede che i rotori usati sulle bici stradali debbano avere i bordi esterni arrotondati, dunque assolutamente inoffensivi in caso di contatto con la pelle. E questo fatto ha tranquillizzato molto i pro.

Fino allo scorsa primavera, poi, Campagnolo non aveva ancora i freni a disco e dunque i team sponsorizzati dall’azienda di Vicenza non avevano la possibilità di usarli, rendendo il servizio di “cambio ruote” impossibile. E alcuni marchi di bici non avevano telai disc omologati, mentre ora 15 team su 18 sono pronti con le bici disc. (questo l’elenco dei telai omologati dalla UCI)
Il fattore peso, infine, è ininfluente, visto che in genere le bici dei pro devono essere appesantite per passare il limite stabilito dalla Uci di 6,8 chilogrammi.
Certo, rimane il limite di un veloce cambio ruote in gara, ma i vantaggi nell’utilizzo dei freni a disco portano il piatto della bilancia a favore di rotori, pastiglie e liquidi idraulici.
Venite a trovarci e vi spiegheremo in tutti i dettagli il funzionamento dei freni a disco, in modo da avere le idee più chiare sui loro vantaggi. Cicli Lazzaretti vi aspetta nei nostri punti vendita di Via Bergamo (Roma, zona Nomentana-Porta Pia) per mostrarvi i modelli di Campagnolo, Shimano e Sram.

